E LA PSICOGEOGRAFIA?

"Mirella Bandini trova ne Le paysan de Paris una "ricorrente similitudine del mare, del suo spazio mobile e labirintico, della vastità; del mare Parigi ha il senso del grembo materno e la liquidità nutritiva,l'agitazione incessante, la globalità". E' in questo liquido amniotico dove tutto cresce e si trasforma spontaneamente e fuori agli sguardi, che si volgono le interminabili passeggiate, gli incontri, le trouvailles (scoperte di oject trouvé), gli avvenimenti inattesi e i giochi collettivi. da queste prime deambulazioni nasceva l'idea di formalizzare la percezione dello spazio cittadino sotto forma di mappe influenzali che ritroveremo insieme alla visione di una città liquida nelle cartografie situazioniste. Si pensava di realizzare delle mappe basate sulle variazioni della percezione ottenute percorrendo l'ambiente urbano, comprendere le pulsioni che la città provoca negli affetti del pedone. Breton credeva nella possibilità di disegnare delle mappe in cui i posti che amiamo frequentare sono colorati in bianco, quelli che vogliamo evitare in nero, mentre il resto di colore grigio , avrebbe rappresentato le zone in cui si alternano sensazioni di attrazione e repulsione. Queste senszioni rispetto ad alcuni ambienti potevano essere percepite, per esempio, percorrendo una strada abituale in cui, "se prestiamo un minimo di attenzione, potremmo riconoscervi zone di benessere e di malessere che si alterano, e di cui potremmo arrivare a stabilire le rispettive lunghezze".

Ho deciso ti trascrivere questo "spezzone" di testo tratto da Walkscapes di Francesco Careri per invogliare chi non conosce questo libro ed è interessato alle tematiche dell'estetica del camminare, dell'architettura come appropriazione e misurazione dello spazio, e della psicogeografia e della cartografia, intese nel senso più ampio; ad un primo approcio e spunto di possibile approfondita lettura.
Questo libro propone un'escursus dai tempi prestorici ai giorni contemporanei e analizza, nell'evolversi della storia dell'arte, come il processo del camminare e del "conquistare", "architettare" lo spazio sia variato e stato inteso nel corso degli anni.
Walcscapes mi ha dato modo di scoprire che la psicogeografia è stata una "disciplina" maturata nel corso di decenni e che a seconda delle correnti di pensiero la quale si approciarono ad essa, la psicogeografia ha assunto una vasta diversità di sfumature.
Ora, cercare di riassumere in un post leggibile tutte le nozioni che facilmente ho appreso grazie a questo libro la credo un ardua impresa, che rischierebbe di riproporre sotto simili parole il lavoro che Careri ha già genialmente esposto nel suo libro. Ho reputato quindi più sensato proporvi come sintesi una selezione di immagini, che a mio avviso potrebbe risultare molto più efficace!
Frncsc




(mi scuso per le mancate didascalie, attendete la loro comparsa!)

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